GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

44 GNGTS 2019 S essione 1.1 spedivano le informazioni con cui si redigevano i bollettini (di cui ne parla come di “poco pratici” e che realizzavano i rilievi con “incuria”), forse si trova anche la volontà di disinformazione da parte del regime, sebbene al momento questa sia solo un’ipotesi. Ad ogni modo, la dipendenza dell’UCMG da fonti esterne sicuramente non ha giovato alla precisione dei dati raccolti, resa particolarmente vulnerabile a interferenze politiche che allora si esperimentavano in ogni settore della società. Metodologia e obiettivi. Lo scopo principale della revisione che qui si presenta è di arricchire la Base di Dati (Locati et al. , 2016) disponibile per il periodo in considerazione, con eventuali eventi “nuovi”; e poi l’aggiornamento della stessa con terremoti noti ma non inseriti nelle precedenti versioni del CPTI15 (Rovida et al. , 2016), che avevano una soglia d’intensità e di magnitudo più alta. Altroobiettivodella revisione è quellodi fornire, quandopossibile, descrizionimacrosismiche di eventi considerati dal CPTI15 (Rovida et al. , 2016), ma basati solo sugli scarni dati del Bollettino (Cavasino, 1928-1936), o su di mappe isosismiche. In alcuni casi, le informazioni raccolte modificano il quadro macrosismico finora noto; in altri, l’evento registrato nel CPTI15 (Rovida et al. , 2016) manca assolutamente di dati macrosismici, in particolare quando si tratta di eventi con epicentro calcolato fuori dai confini italiani. Il lavoro di revisione per gli anni ‘30 parte dalla raccolta sistematica di notizie su eventi sismici in due dei principali quotidiani italiani, Corriere della Sera , La Stampa e in alcuni giornali austriaci. Inoltre, sono stati consultati altri quotidiani (altoatesini, friulani e bolognesi), con lo scopo di confrontare informazioni di eventi in qualche modo già individuati. Per un arco temporale limitato e in modo puntuale è stata controllata la documentazione del Ministero dell’Interno conservata nell’Archivio di Stato Nazionale, a Roma. Malgrado la consapevolezza del controllo esercitato da parte del regime, sono stati consultati i quotidiani perché, ad ogni modo, essi costituiscono una fonte alternativa rispetto al Bollettino (Cavasino, 1928-1936); infatti, il suo curatore per il periodo che ci riguarda ne fa un uso sporadico e comunque di complemento alle informazioni ricevute dai “relatori”. Inoltre, con lo scopo di evitare in qualche modo la censura, si è fatto ricorso a quotidiani stranieri, in particolare austriaci, per la vicinanza geografica e per la estrema facilità della loro consultazione on-line, nelle pagine della Biblioteca Nazionale Austriaca (ÖNB). Fino all’anno 1936 risultano fondamentali le più volte menzionate notizie del Bollettino macrosismico (Cavasino, 1928-1936). Dal loro confronto con le informazioni giornalistiche non di rado emerge un quadro macrosismico di grande interesse: ben inteso, di solito nella cornice della sismicità moderata del territorio italiano. Tra le notizie raccolte, si trovano eventi totalmente nuovi, non inseriti nel CPTI15 (Rovida et al. , 2016), né considerati dal Bollettino macrosismico dell’UCMG (Cavasino, 1928-1936) e neppure dal Catalogo del Progetto Finalizzato Geodinamica (PFG) (Postpischl, 1985). Oppure, si trova informazione di terremoti registrati dal Bollettino (Cavasino, 1928-1936) come “sotto soglia”, i quali però possono essere rivalutati con le descrizioni macrosismiche desunte dalle informazioni giornalistiche. Degli eventi “nuovi” che non raggiungono la soglia minima del CPTI15 (Rovida et al. , 2016), si compila comunque una scheda. Non sono stati considerati, invece, i terremoti di cui il DBMI (Locati et al, 2016) conserva studi di riferimento robusti o dei quali le notizie raccolte sono note o non aggiungono nuovi dati. Alcuni risultati. Come esempio dei risultati finora ottenuti, si presenta in primo luogo la sintesi delle schede riguardanti i terremoti dell’anno 1932 e poi un paio di eventi “nuovi”. Per il 1932, nel CPTI15 (Rovida et al. , 2016) si registrano 11 eventi, dei quali 8 in territorio italiano e 3 con epicentro al di là dei confini: uno in Carinzia (Austria) e due in Slovenia. Questi ultimi non hanno dati macrosismici. Durante il processo di raccolta di notizie, sono state elaborate schede per 27 eventi sismici, i quali possono distinguersi secondo la seguente tabella (Tab 1):

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