GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
606 GNGTS 2019 S essione 3.2 traslazione del sistema lungo la linea di indagine. Nella sua configurazione attuale, lo streamer geoelettrico ha una lunghezza di 46 m e un totale di 12 elettrodi che possono essere utilizzati sia come elettrodi di corrente che di potenziale. Gli elettrodi sono disposti a distanze crescenti (spaziatura minima 2 m, spaziatura massima 8 m) rispetto alla verticale centrale di indagine (Fig. 1). Con questa disposizione è possibile effettuare circa una ventina di misure di potenziale centrate al di sotto della verticale di indagine, per una profondità d’indagine di circa 10 m. La disposizione degli elettrodi lungo lo streamer geoelettrico è tuttavia relativamente versatile e può essere adattata in base alle necessità di indagine. Il sistema è completato da un meccanismo di irrigazione, con ugelli in corrispondenza di ciascun elettrodo, volto a ridurre ulteriormente le resistenze di contatto con il terreno. Lungo l’argine oggetto del rilievo sono state eseguite due diverse acquisizioni, lungo stendimenti paralleli tra di loro e parzialmente sovrapposti: • una tomografia elettrica (ERT) standard con 72 elettrodi tradizionali infissi nel terreno a spaziatura di 2 m e un dispositivo di acquisizione Syscal-Pro (Iris Instruments); • un’acquisizione con lo streamer geoelettrico (STREAMER), nella configurazione sopra descritta, tramite lo stesso dispositivo di acquisizione di Syscal-Pro (Iris Instruments); Risultati. I risultati ottenuti lungo l’argine oggetto di indagine sono riportati in Fig. 2, per la porzione del tratto indagato in cui vi è esatta sovrapposizione spaziale tra le due metodologie utilizzate. Il confronto è stato effettuato in termini di dati di resistività apparenti, prima del processo di inversione. Il confronto tra i due metodi di acquisizione evidenzia moderate differenze tra le due misure, globalmente inferiori al 5%, fatta eccezione per alcuni valori isolati. Entrambi i metodi di acquisizione sono in grado di individuare correttamente l’interfaccia di transizione tra il materiale arginale (sabbie e limi) ed il materiale naturale di fondazione (sabbie e ghiaie). Un sondaggio geognostico eseguito sull’argine in corrispondenza dell’inizio dello stendimento geoelettrico colloca la base dell’argine a circa 5 m di profondità. I dati geofisici ottenuti evidenziano che questa interfaccia ha un andamento variabile lungo il tratto di indagine lasciando supporre una certa variabilità nell’argine stesso rispetto alle evidenze di indagini locali. L’uso di tecniche geofisiche si è dimostrato quindi efficace nell’estendere l’informazione locale del sondaggio per una porzione di argine più significativa. Fig. 2 - Risultati delle acquisizioni geoelettriche lungo l’argine del fiume Bormida con confronto tra acquisizione ERT standard (in alto), dati dello streamer geoelettrico (in mezzo) e differenze normalizzate tra le due acquisizioni (in basso).
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=