GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 3.2 609 et al. , 2003; Forno et al. , 2015). Al di sopra dei termini marini si sviluppa la successione villafranchiana, costituita a sua volta da due complessi sedimentari sovrapposti (Carraro ed., 1996; Boano e Forno, 1999). Il Complesso Inferiore, di ambiente deltizio ed età pliocenica media e il Complesso Superiore, di ambiente fluviale ed età pleistocenica inferiore. Nell’area novarese la successione villafranchiana mostra spessori variabili: nel settore nordorientale la successione villafranchiana raggiunge spessori di alcune centinaia di metri; nel settore sudoccidentale invece, ha uno spessore inferiore come suggerito dal rinvenimento di sedimenti riferibili alla successione pliocenica già a partire da circa 50 metri di profondità dal piano campagna (Bortolami et al. , 1976). Al di sopra della successione “villafranchiana” è presente un complesso di depositi continentali di spessore variabile dai un minimo di 10 a un massimo di 100 metri (Lucchesi, 2001), costituiti da ghiaie sabbiose debolmente stratificate intercalate a sedimenti limosi e coperti da una copertura limosa-sabbiosa, separati dalla successione villafranchiana tramite una superficie erosionale a carattere regionale, e interpretabili come depositi fluvioglaciali e fluviali. Il sito oggetto dell’indagine elettromagnetica ricade nell’areale di distribuzione dei depositi fluviali, rappresentati da ghiaie sabbiose intercalate a sedimenti più fini a tessitura sabbioso- limosa, a loro volta ricoperti diffusamente da terreni di riporto con spessore metrico. Metodi. Strumentazione utilizzata. I test sono stati eseguiti con un georadar prodotto dalla Società IDS - Ingegneria dei Sistemi e si tratta del modello Opera Duo - Ground Penetrating Radar, costituito da uno strumento a doppia - frequenza con un’antenna da 700 MHz e un’antenna da 250 MHz. L’antenna ad alta frequenza permette il rilevamento accurato di oggetti poco profondi (in relazione ai parametri impostati, buona definizione fino a circa 1,5 – 2,00 m), mentre l’antenna a bassa frequenza consente il rilevamento di oggetti a profondità maggiori (in relazione ai parametri impostati, buona definizione fino a circa 3,5 – 4,00 m). Opera Duo acquisisce, elabora e memorizza segnali raccolti durante l’indagine e presenta sullo schermo del registratore (computer portatile) i dati raccolti in sezioni digitalizzate dell’area. L’operatore interpreta i radar-grammi visualizzati e procede con la marchiatura di eventuali anomalie (obiettivi). In base al tempo necessario per l’onda elettromagnetica di essere riflessa dagli oggetti e ricevuta dal radar, è possibile valutare la profondità gli obiettivi individuati. Per il processing è stato utilizzato il software Ouverture 1.2.0 prodotto da IDS Srl. Sistema di misura e raccolta dei dati. La raccolta dei dati è stata effettuata con la creazione di un array di sezioni disposte a griglia con maglia 100 x 100/200 cm. Sul terreno vengono definiti gli assi Longitudinale (L) e Trasversale (T) (Fig. 1A) lungo i quali si effettuano scansioni successive con incremento corrispondente al passo della maglia. Sull’asse T la spaziatura è pari a 1 m per tutta la lunghezza (31 m), in modo da garantire una copertura totale dell’area, mentre sull’asse L l’incremento è variabile: passo pari a 1 m in corrispondenza dei settori in cui è stato necessario un maggior dettaglio e passo pari a 2 m ove non era stata segnalata la presenza di sottoservizi rilevanti. Risultati. Il rilievo strumentale a maglia densa e regolare, ha consentito di identificare sia numerosi sottoservizi (“sott. lin.”, in Fig. 1B) non precedentemente segnalati ad andamento longitudinale (lunghezza compresa tra i 20-30 cm e 150-200 cm) soprattutto in prossimità del perimetro dell’area, sia discontinuità stratigrafiche nel sottosuolo, interpretate come “orli di scarpata sotterranea” (“scarp.”, in Fg. 1B), connesse alle operazioni antropiche di rimozione dell’impianto carburanti con realizzazione di scavi, successivamente colmati, che hanno modificato l’originaria stratigrafia del sottosuolo. Apartire dal dato planimetrico messo a disposizione dalla proprietà, nel quale viene riportata la localizzazione sommaria dei sottoservizi presenti, il rilievo elettromagnetico, effettuato attraverso una fitta rete serie di profili (radar-grammi) sia longitudinali (L) che trasversali (T) (Fig. 1A), ha restituito una mappatura precisa dell’area oltre alla geolocalizzazione dei sottoservizi e dei manufatti (Fig. 1B).
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