GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 3.2 611 L’analisi dei radar-grammi traversali (T) e longitudinali (L) incrociati con la planimetria (Fig. 1A) ha permesso di riconoscere la presenza di numerosi sottoservizi lineari che dal margine meridionale dell’area indagata proseguono per un massimo di 2.5 m verso l’interno del punto vendita (radar-gramma T1 in Fig. 2). E’ stata inoltre individuata una discontinuità stratigrafica (S1 in Fig. 2) che appare interrotta in corrispondenza del punto di scarpata f e f1 (radar-gramma T19 in Fig. 2): tale discontinuità è verosimilmente interpretabile con il riempimento (terreno di riporto costituito da brecce di cemento, ciottoli, mattoni e ulteriori detriti misti a sabbia, ghiaia, terra) di uno scavo precedentemente realizzato per la rimozione del fabbricato di servizio. Il radar –gramma T26 (Fig. 2) mette in luce lo scavo corrispondente all’antica ubicazione dei serbatoi (in rosso l’orlo di scavo sotterraneo) e la posizione del pozzetto ove era ubicato il contattore dell’acqua: alcuni frammenti di tubi sono ancora visibili in prossimità del pozzetto in superficie. Fig. 2 - Radar-grammi più esemplificativi sull’assetto del sottosuolo . Conclusioni. L’indagine georadar ha consentito di individuare non solo i sottoservizi già segnalati in cartografia ma anche di individuare la presenza di frammenti di tubazioni localizzate in particolare in prossimità dei confini dell’impianto di distribuzione carburanti. L’indagine ha inoltre messo in luce la presenza di discontinuità stratigrafiche in alcuni settori dell’area riconducibili a operazioni di scavo atti a rimuovere le strutture più rilevati (fabbricato, vasche, serbatoi), ora non più presenti, e attualmente colmati con materiale misto di riporto. L’indagine GPR si è dimostrata essere una tecnica efficace e accurata che ha permesso l’individuazione delle strutture sepolte, favorendo l’ottimizzazione degli scavi e la conseguente minimizzazione dei rischi di danneggiamenti alle strutture limitrofe e permettendo, infine, non solo la loro rimozione in sicurezza, ma anche la riduzione dei costi di intervento. Bibliografia Boano P., Forno M.G.; 1999: La successione “villafranchiana” nell’area di Castelnuovo Don Bosco (Asti). Il Quaternario 12 (2), pag. 161-194. Boni A., Casnedi R.; 1970: Note illustrative della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000, Fogli 69 e 70 “Asti e Alessandria”, II a ed., Serv. Geol. It., Roma.
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