GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 3.2 641 MODELLO IDROGEOLOGICO DEL CORPO IDRICO “PIANA DI BARCELLONA-MILAZZO” (SICILIA SETTENTRIONALE) P. Capizzi 1,2 , R. Martorana 2 , L. Albano 1 , A. Bonfardeci 1 , N. Costa 1 , A.L. Gagliano 1 , R. Favara 1 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Palermo, Italy 2 Dipartimento DiSTeM, Università di Palermo, Italy Premessa. Il Dipartimento Regionale Siciliano dell’Acqua e dei Rifiuti (DAR) ha attivato, tramite l’Osservatorio delle Acque, un accordo di collaborazione con l’INGV di Palermo per la definizione dei modelli concettuali dei corpi idrici sotterranei compresi nei bacini idrogeologici dei Monti Peloritani, Monti Nebrodi e Monti Iblei-Ragusano. A tale scopo sono state una serie di studi e indagini sul campo. Il progetto ha lo scopo ultimo di definire i modelli concettuali, secondo i criteri stabiliti dalle normative vigenti in materia di tutela delle acque dall’inquinamento (Direttiva 2000/60/CE, D.Lgs. 152/2006, Direttiva 2006/118/ CE, D.Lgs. n. 30/2009, D.Lgs.260/2010), che sono stati sviluppati grazie all’approfondimento del quadro conoscitivo esistente, con nuove indagini geologiche, idrogeologiche, geofisiche, idrogeochimiche ed isotopiche. In questo contesto, è stato analizzato in dettaglio il corpo idrico sotterraneo della “piana di Barcellona-Milazzo”, attraverso numerose indagini geofisiche integrate con dati stratigrafici. Il corpo idrico sotterraneo della “piana di Barcellona-Milazzo”. L’area di studio si trova all’interno del complesso dei Monti Peloritani, nella parte nord-orientale della Sicilia. In particolare, questo complesso rappresenta un elemento importante della Sicilian Fold and Thrust Belt (SFTB; Catalano et al. , 2013a-b; Gasparo Morticelli et al. , 2015), ampiamente affiorante nella parte settentrionale dell’isola. Inoltre, il complesso dei Peloritani rappresenta il settore più elevato della SFTB, sovrapposto tettonicamente al complesso Sicilide, affiorante nei monti Nebrodi adiacenti. Dal punto di vista tettono-stratigrafico, il complesso Peloritani è costituito da unità tettoniche vergenti verso S-SE, sovrapposte l’una sull’altra, costituite da uno spesso basamento cristallino e da una copertura sedimentaria meso-cenozoica (Giunta e Nigro, 1999; Bello, 2000; Lentini, 2000; Lentini e Carbone, 2014; Basilone, 2018; Cangemi et al. , 2018). Il corpo idrico sotterraneo della “piana di Barcellona-Milazzo” (BMP) è stato identificato nel settore costiero tra il comune di Oliveri, a ovest, e Capo Rasocolmo, ad est. Comprende anche diversi fiumi che nascono più a sud in corrispondenza della dorsale dei Peloritani e sfociano nell’ampia pianura alluvionale di Barcellona-Milazzo (Fig. 1, in alto). Dal punto di vista strutturale, il BMP rappresenta un’ampia depressione tettonica generata da un ampio sistema di faglie, prevalentemente orientato NO-SE e NE-SO (Nigro e Sulli, 1995). Questa depressione tettonica risulta riempita dai depositi marini e alluvionali dell’Olocene, che raggiungono il loro massimo spessore nel settore compreso tra i fiumi Mela e Corriolo (Ferrara, 1999; Cangemi et al. , 2018). Sulla base di numerose analisi e interpretazioni di dati geofisici e geologici, sono state realizzate diverse sezioni geologiche lungo la piana alluvionale Barcellona-Milazzo. La sezione parallela alla costa è riportata in Fig. 1, in basso. I dati geofisici si riferiscono a diversi sondaggi elettrici verticali (S.E.V.), derivati dai rapporti delle indagini CASMEZ emisure sismiche passive (metodo HVSR). Allo stesso tempo, i dati di pozzo forniti dal DRAR (Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti), da geologi locali e derivati dallo studio di Ferrara (1999), sono stati usati per ricostruire il modello geologico dell’area e per calibrare i dati geofisici. La ricostruzione dello spessore dei depositi marini e alluvionali rappresenta il requisito fondamentale per costruire il modello concettuale di circolazione delle acque sotterranee nella piana di Barcellona-Milazzo. Modello geofisico e idrologico del corpo idrico sotterraneo della “piana di Barcellona- Milazzo”. Per la ricostruzione del modello del sottosuolo del corpo idrico, sono stati rielaborati e reinterpretati 466 sondaggi elettrici verticali e 72 sezioni sismiche a rifrazione, acquisiti negli anni ‘70 e ‘80 (rapporti di indagini CASMEZ). Questi dati sono stati integrati con 50 sondaggi HVSR e 85 pozzi.
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