GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

GNGTS 2021 S essione 2.2 306 Alla scheda Aedes sono state affiancate, nel corso del tempo, altre schede di rilievo del danno e dell’agibilità post sisma, relative a tipologie costruttive specialiste, tra cui le chiese, gli edifici soggetti a vincolo (Direttiva MIBACT 14.01.14, aggiornata con Direttiva MIBACT 23.04.15), gli edifici prefabbricati o di grande luce (Dolce et al, 2015). A partire dal terremoto dell’Aquila del 2009, all’esito di agibilità sono stati correlati anche i contributi concessi per la ricostruzione, conferendo alla scheda ulteriore importanza e una diversa modalità di lettura dei dati in essa contenuti, rispetto alla funzione originaria attribuita inizialmente a tale strumento. In particolare, per quanto riguarda la ricostruzione post sisma aquilana è stato fatto riferimento direttoedesclusivoall’esitodi agibilitàper stabilire le sogliedi contributoper gli edifici delleperiferie, mentre per gli edifici ubicati nei centri storici, oltre all’esito di agibilità le procedure parametriche per la determinazione del contributo hanno fatto riferimento anche al danneggiamento indicato nella sezione 4 della scheda. Per il terremoto dell’Emilia del 2012 e, in seguito, per quello del Centro Italia del 2016, è stato mantenuto il riferimento all’esito di agibilità per operare una prima settorializzazione tra gli edifici agibili, lievemente danneggiati (Esito di agibilità B o C) e gravemente danneggiati (Esito E), ma per la valutazione della quota di contributo correlata al livello di danno sono stati utilizzati ulteriori parametri acquisiti successivamente, in sede progettuale degli interventi, senza fare riferimento a quanto indicato nella citata sezione 4 della scheda. Il sisma del 2016 ha colpito in larga parte un territorio già oggetto di eventi sismici nelle ultime decine di anni, caratterizzato quindi da un’edilizia già oggetto d’interventi di rinforzo relativamente recenti, realizzati anche conseguentemente ad eventi sismici precedenti. Anche gli edifici di una parte del cratere del terremoto aquilano erano già stati oggetto d’interventi a seguito del sisma che aveva colpito l’Abruzzo nel 1984. I provvedimenti normativi degli ultimi anni, in tema di finanziamento degli interventi di riduzione della vulnerabilità sismica tramite l’utilizzo del credito d’imposta (il cosiddetto sismabonus prima e il superbonus 110% attuale) aumenteranno sicuramente il numero di edifici oggetto di interventi di riduzione della vulnerabilità sismica o comunque oggetto di rinforzi. Alla caratterizzazione di tali edifici sono dedicati solo due campi, da compilare in aggiunta a quelli relativi agli edifici in muratura in generale, pertanto a tali informazioni alla luce di quanto sopra illustrato, potrebbe essere dedicato più spazio; in ogni caso la scelta dei dati da raccogliere deve essere effettuata considerando l’utilizzo della scheda Aedes quale scheda speditiva compilata in condizioni di emergenza. Anche per gli edifici in c.a. o acciaio, attualmente sono possibili considerazioni sulla vulnerabilità legate esclusivamente all’epoca di costruzione. Quando la comunità scientifica insieme al GNDT e al Servizio Sismico Nazionale ha iniziato a discutere sulla realizzazione della scheda di rilievo dell’agibilità, la categoria degli edifici in c.a., raggruppava edifici in gran parte di recente costruzione, realizzati con lavorazioni sistematiche, seguendo norme specifiche; tale gruppo di edifici, comunque progettati perlopiù per soli carichi verticali, data la limitata estensione delle zone sismiche, era contrapposto a quello degli edifici in muratura, realizzati nel corso di centinaia di anni con le tecniche più diverse. Ora, conseguentemente all’evoluzione dei materiali, delle conoscenze e quindi delle norme costruttive, alla diversa classificazione sismica del territorio, e al degrado delle strutture stesse, vecchie in molti casi di decine di anni, nella stessa categoria sono presenti edifici con indici di vulnerabilità molto dispersi, che meriterebbero di essere descritti con alcune informazioni in più. Un esempio in tal senso potrebbe essere relativo alla possibilità di indicare esplicitamente la presenza di evidenti segni di degrado delle strutture, che possono condizionare fortemente la vulnerabilità a prescindere dalle caratteristiche geometriche e dalla qualità dei particolari costruttivi, che condizionano anch’essi fortemente la vulnerabilità, ma sono difficili da rilevare in condizioni di emergenza.

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