GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

365 GNGTS 2021 S essione 2.2 dissipazione è ottenibile come somma dei contributi di più dispositivi distribuiti ai vari piani dell’edificio in relazione alle richieste di spostamento locale ed agli obiettivi di loro contenimento al disotto di predefiniti limiti di prestazione [NTC 2018]. A partire dalla sua prima formulazione [Sorace e Terenzi 2008], dedicata al dimensionamento dei dispositivi PFV con comportamento preminentemente smorzante e legge di dissipazione espressa dalla seguente relazione: ingresso, la capacita di dissipazione è ottenibile come somma dei contributi di più dispositivi dist vari piani dell’edificio in relazione alle richieste di spostamento locale ed agli obiettivi di loro conte al disotto di predefiniti limiti di prestazione [NTC 2018]. A partire dalla sua prima formulazione [Sorace e Terenzi 2008], dedicata al dimensionamento dei di PFV con comportamento preminentemente smorzante e legge di dissipazione espressa dalla s r laz one: F D ( t )= csgn [ ˙ x ( t ) ] | ˙ x ( t ) | γ (1) essendo: F D = forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione dello spostament funzione della velocità; g = esponente frazionario della velocità prossimo a 0,1, la procedura di pr stata successivamente affinata allo scopo di controllare, come esplicitamente indicato al punto §C del testo della Circolare n. 7 del 2019, “che i dispositivi possano esplicare la loro funzione dissipati per azioni orizzontali relative allo SLD, senza però compromettere le prestazioni allo SLC” Al riguardo è stata definita una metodologia di controllo dell’attivazione dei dispositivi PFV a pa livello dell’azione sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Terenzi et al. 2020]. In accordo co normativo, tale controllo è finalizzato a prevenire possibili danni agli elementi strutturali e, sopratt strutturali, causabili da un mancato contributo dissipativo da parte dei dispositivi anche per a relativamente modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipendenza dalla veloc risposta in forza, e dunque anche in termini di forza di attivazione dei dispositivi, F start , è necessario un legame funzionale tra i valori da questa assunti per due livelli sismici generici, L a e L b . Poiché il tra F start ai livelli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base alla eq. (1) risul uguale al rapporto in termini di | ˙ x | γ , e dunque di relativi valori massimi, | ˙ x max | γ . Pertanto, detto r F,a-b del rapporto F start per L a e L b , consegue: r F, a − b = | ˙ x a,max | γ | ˙ x b,max | γ = | ˙ x a,max ˙ x b ,max | γ (2) La (2) fornisce il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una relazione quantit ˙ x a,max e ˙ x b,max . Come osservato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, richiede l’indivi dell’energia d’ingresso della struttura da proteggere, per poi calibrare la capacità dissipativa dei di da includere in essa. Benché ormai la maggior parte dei codici di calcolo consenta tale valutazione fase può risultare ancora non del tutto familiare ai progettisti. Allo scopo di semplificare l’av procedura è stato, pertanto, definito un metodo energetico speditivo per il dimensionamento di di preminentemente smorzanti come i PFV [Terenzi 2018], che perviene a tale obiettivo dall’individuazione di rapporti di riduzione di parametri di spostamento, sollecitazione per taglio, o sforzo assiale, a seconda del tipo di criticità rilevata sulla struttura. In [Terenzi 2018, Tere 2019a,b, Terenzi et al. 2020] vengono presentate delle applicazioni della stessa procedura ad e struttura a telaio sia in calcestruzzo armato che in acciaio. Il metodo energetico ed i controventi dissipativi per isteresi metallica L’estensione del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di controventi dissip (1) essendo: F D = forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione dello spostamento; = funzione della velocità; g = esponente frazionario della velocità prossimo a 0,1, la procedura di progetto è stata successivamente affinata allo scopo di controllare, come esplicitamente indicato al punto §C7.10.6.1 del testo della Circolare n. 7 del 2019, “che i dispositivi possano esplicare la loro funzion diss pativa anche p r azioni orizzontali rela e allo SLD, senza però compromettere le prestazioni allo SLC” Al riguardo è stata definita una metodologia di controllo dell’attivazione dei dispositivi PFV a partire dal livello dell’azio e sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Tere zi et al. 2020]. In accordo con il testo normativo, tale controllo è finalizzato a prevenire possibili danni agli elementi strutturali e, soprattutto, non strutturali, causabili da un mancato contributo dissipativo da parte dei dispositivi anche per ampiezze relativamente modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipendenza dalla velocità della risposta in forza, e dunque anche in t rmini di forza di attivazione dei dispositivi, F start , è necessario stabilire un legame funzionale tra i valori da questa assunti per due livelli sismici generici, L a e L b . Poiché il rapporto tra F start ai livelli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base alla eq. (1) risulta anche uguale al rapporto in termini di predefiniti limiti di prestazione [NTC 2018]. lla sua prima formulazione [Sorace e Terenzi 2008], dedicata al dimensionamento dei dispositivi mportamento preminentemente smorzante e legge di dissipazione espres a dalla seguente n [ ˙ x ( t ) ] | ˙ x ( t ) | γ (1) = forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione dello spostamento; ˙ x ( t ) = lla velocità; g e ponen e frazionario della velocità prossimo a 0,1, la procedura di progetto è sivamente affinata allo scopo di controllare, come esplicitamente indicato al punto §C7.10.6.1 lla Circolare n. 7 del 2019, “che i dispositivi possano esplicare la loro funzione dissipativa anche rizzontali relative allo SLD, senza però compromettere le prestazioni allo SLC” è stata definita una metodologia di controllo dell’attivazione dei dispositivi PFV a partire dal zione sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Terenzi et al. 2020]. In accordo con il testo tale controllo è finalizzato a prevenire possibili danni agli elementi strutturali e, soprattutto, non causabili da un mancato contributo dissipativo da parte dei dispositivi anche per ampiezze te modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipendenza dalla velocità della orza, e dunque anche in termini di forza di attivazione dei dispositivi, F start , è necessario stabilire unzionale tr valori a questa assunti per due livelli sismici generici, L a e L b . Poiché il rapporto velli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base alla eq. (1) risulta anche pporto in termini di | ˙ x | γ , e dunque di relativi valori massimi, | ˙ x max | γ . Pertanto, detto r F,a-b il valore F start per L a e L b , consegue: ,max | γ ,max | γ = | ˙ x a,max ˙ x b ,max | γ (2) ce il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una relazione quantitativa tra max . rvato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, richiede l’individuazione d’ingresso della struttura da proteggere, per poi calibrare la capacità dissipativa dei dispositivi in essa. Benché ormai la maggior parte dei codici di calcolo consenta tale valutazione, questa sultare ancora non del tutto familiare ai progettisti. Allo scopo di semplificare l’avvio della stato, pertanto, definito un metodo energetico speditivo per il dimensionamento di dissipatori mente smorzanti come i PFV [Terenzi 2018], che perviene a tale obiettivo partendo azione di rapporti di riduzione di parametri di spostamento, sollecitazione per taglio, flessione siale, a seconda del tipo di criticità rilevata sulla struttura. In [Terenzi 2018, Terenzi et al. renzi et al. 2020] vengono presentate delle applicazioni della stessa procedura ad edifici con elaio sia in calcestruzzo armato che in acciaio. energetico ed i controventi dissipativi per isteresi metallica del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di controventi dissipativi con morzanti legate all’isteresi metallica, riportata in [Sorace et al. 2016], si basa sulla ne che, una volta nota la forma del ciclo caratterizzante il dispositivo e l’energia da dissipare, il , e dunque di relativi valori massimi, redefiniti limiti di prestazione [NTC 2018]. a sua prima formulazione [Sorace Terenzi 20 8], dedicata al dimensionamento dei dispositivi portamento preminen mente s orzante e legge di diss pazione e pressa dalla seguente [ ˙ x ( t ) ] | ˙ x ( t ) | γ (1) forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione dello spostamento; ˙ x ( t ) = a velocità; g = esponente frazionario della velocità prossimo a 0,1, la procedura di progetto è ivamente affinata ll scopo d controllare, com esplicita n e indicato al punto §C7.10.6.1 a Circolare n. 7 del 2019, “che i dispositivi possano esplicare la loro funzione dissipativa anche zzontali relative allo SLD, senza però compromettere le prestazioni allo SLC” stat definita una metodologia di controllo dell’attivazione dei dispositivi PFV a partire dal ione sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Terenzi et al. 2020]. In accordo con il testo le controllo è finalizzato a prevenire possibili danni agli el menti strutturali e, soprattutto, n n usabili da un mancato contributo dissipativo da p rte i dispositivi anche per mpiezz modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipendenza dalla v locità della rza, e dunq e anche in termini di forza di ttivazione dei dispositivi, F start , è necessario stabilire nzionale r i valori da que ta ssunti per due livelli si mici generici, L a e L b . Poiché il ap orto lli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base alla eq. (1) risulta nche orto in termini di | ˙ x | γ , e dunque di relativi valori m imi, | ˙ x max | γ . Pertanto, detto r F,a-b il valore F start per L a e L b , consegue: ax | γ ax | γ = | ˙ x a,max ˙ x b ,max | γ (2) e il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una relazione quantitativa tra x . ato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, richiede l’individuazione ’ingresso della struttura da proteg ere, per poi calibrare la capacità dissipativa dei dispositivi in essa. Benché ormai la mag ior parte dei codici di calcolo consenta tale valutazione, questa ltare ancora non del tutto familiare ai progettisti. Allo scopo di semplificare l’av io della tato, pertanto, definito un metodo energetico speditivo per il dimensionamento di dissipatori ente smorzanti come i PFV [Terenzi 2018], che perviene a tale obiettivo partendo zione di rap orti di riduzione di parametri di spostamento, sollecitazione per taglio, flessione ale, a seconda del tipo di criticità rilevata sulla struttura. In [Terenzi 2018, Terenzi et al. nzi et al. 2020] vengono presentate delle applicazioni della stessa procedura ad edifici con laio sia in calcestruzzo armato che in acciaio. energetico ed i controventi dis ipativi per isteresi metallica del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di controventi dissipativi con orzanti legate all’isteresi metallica, riportat in [Sorace et al. 2016], si basa sulla e che, una volta nota la forma del ci lo caratterizzante il dispositivo e l’energia da dissipare, il . e anto, detto r F,a-b il valore del rapporto F start per L a L b , consegu : al disotto di predefiniti limiti di prestazione [NTC 2018]. A partire dalla sua prima formulazione [Sorace e Terenzi 2008], dedicata al dimensionamento dei di PFV con comportamento preminentemente smorzante e legge di dissipazione espressa dalla s relazione: F D ( t )= csgn [ ˙ x ( t ) ] | ˙ x ( t ) | γ (1) essendo: F D = forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione dello spostament funzione della velocità; g = esponente frazionario della velocità prossimo a 0,1, la procedura di pr stata successivamente affinata allo scopo di controllare, come esplicitamente indicato al punto §C del test della Circolare n. 7 del 2019, “che i dispo itivi possa o esplicare la loro funzione dissipati per azioni orizzontal relativ all SLD, sen a pe ò compromettere le prestazioni a lo SLC” Al riguardo è stata definita una metodologia di controllo dell’attivazione dei dispositivi PFV a pa livello dell’azione sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Terenzi et al. 2020]. In accordo co normativo, tale controllo è finalizza a prevenire p ssibili d nni agli lementi strutturali e, sopratt strutturali, causabili da un mancato contributo dissipativo da parte dei dispositivi anche per a relativamente modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipendenza dalla veloc rispo ta in forza, e dunque anche in er ini di forza di attiv zi ne dei dispositivi, F start , è necessario un legame funzionale tra i valori da questa assunti per due livelli sismici generici, L a e L b . Poiché il tra F start ai livelli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base alla eq. (1) risul uguale al rapporto n termi i di | ˙ x | γ , e du que di relativi valori m ssimi, | ˙ x max | γ . Pertan , detto r F,a-b del rapporto F start per L a e L b , consegue: r F a − b = | ˙ x a,max | γ | ˙ x b,max | γ = | ˙ x a,max ˙ x b ,max | γ (2) La (2) fornisce il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una relazione quantit ˙ x a,max e ˙ x b,max . Come osservato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, richiede l’indivi dell’energia d’ingresso della struttura da proteggere, per poi calibrare la capacità dissipativa dei di da includere in essa. Benché ormai la maggior parte dei codici di calcolo consenta tale valutazione fase può risultare ancora n del tutto familiare i progettisti. Allo scopo di semplificare l’av proc du a è stato, pertanto, definito un metodo n rg tico speditivo per il dimensionamento di i preminentemente smorzanti come i PFV [Te enzi 2018], che perviene a tale obie v dall’individuazion di rapporti di riduzione di parametri di spostamento, s llecitazione per tag io, o sforzo assiale, a seconda d l tipo di cri cità ril vata sulla struttura. In [T renzi 2018, Tere 2019a,b, T renzi et al. 2020] vengono presentate delle applicazioni della stessa procedura ad e struttura a telaio sia n calces ruzzo armato che in accia o. Il metodo energetico ed i controventi dissipativi per isteresi metallica L’estensione del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di controventi dissip proprietà smorzanti legate all’isteresi metallica, riportata in [Sorace et al. 2016], si ba considerazione che, una volta nota la forma del ciclo caratterizzante il dispositivo e l’energia da dis dimensionamento consista nella sola definizione dei dati di forza e di spostamento delimitan (2) La (2) fornisce il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una relazione quantitativa tra A partire alla sua prima formulazione [Sorace e T renzi 2008], ed cata al d mensio PFV c n comp rtamento preminentement sm rzant e l gge di dissipazione relazione: F D ( t )= csgn [ ˙ x ( t ) ] | ˙ x ( t ) | γ essendo: F D = forza di dissipazione, c = costante di smorzamento; x(t) = funzione del funzione della velocità; g = esponente frazionario della velocità prossimo a 0,1, la p stata successivamente affinata allo scopo di controllare, come esplicitamente indic del testo della Circolare n. 7 del 2019, “che i dispositivi ossano esplicare la loro fun p r azioni orizz tali relative allo SLD, senza pe ò compromette e le p estazioni allo Al riguardo è st ta definita una metodologia di controllo dell’attivazi ne dei disp livello dell’azione sismica cui è associata una P VR del 63%/ V R [Terenzi et al. 2020]. n rm tivo, tale c ntrollo è finalizzato a prevenire possibili an i agli lementi strutt s rutturali, causabili da un m ncato co ributo dissipativo da parte dei dispositi relativamente modeste dell’azione sismica. A questo scopo, stante la dipenden risposta in forza, dunque anche in termini di for a di attivazi ne dei dispositivi, F sta un legame funzionale tra i valori da questa assunti per due livelli sismici generici, L a tra F start ai livelli L a e L b è uguale al rapporto tra i corrispondenti valori di F D , in base uguale al rapporto in termini di | ˙ x | γ , e dunque di relativi valori massimi, | ˙ x max | γ . Pert del rapporto F start per L L b , consegue: r F, a − b = | ˙ x a,max | γ | ˙ x b,max | γ = | ˙ x a,max ˙ x b ,max | γ La (2) fornisce il ricercato fattore di conversione su F start , una volta stabilita una rel ˙ x a,max e ˙ x b,max . Come osservato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, ri dell’energia d’ingresso della struttura da proteggere, per poi calibrare la capacità di da includer in essa. Benché ormai la m ggior parte dei co ici di calcolo consenta t fase può risultare ancora non del tutto familiare ai progettisti. Allo scopo di se procedura è stato, pertanto, definito un metodo energetico speditivo per il dimensi preminentement smorzanti come i PFV [Terenzi 2018], che perviene a ta dall’individuazione di rapporti di riduzione di parametri di spostamento, sollecitazio o sforzo assiale, a seconda del tip di criticità rilevata sulla struttura. In [Teren 2019a,b, Terenzi t al. 2020] vengono presentate delle applicazioni della stessa p struttura a telaio sia in calcestruzzo armato che in acciaio. Il metodo energetico ed i controventi dissipativi per isteresi meta L’estensione del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di co proprietà smorzanti legate all’isteresi metallica, riportata in [Sorace et al. considerazione che, una volta ota la forma del ciclo caratterizz nte il dispositivo e l dimensionamento consista nella sola definizione dei dati di forza e di spostame Come osservato, l’applicazione del metodo, nella sua forma più generale, richiede l’individuazione dell’energia d’ingresso della struttura da proteggere, p r poi c libra e l capacità dissipativa dei dispositivi da includere in essa. Benché ormai la mag ior p rte dei codici di ca col consenta tale valutazione, questa fase può risultare ancora non del tutto familiare ai progettisti. Allo s opo di semplificare l’avvio dell procedura è stato, pertanto, definito un met do e ergetico speditiv per il dimensionamento di dissipatori preminentemente smorzanti come i PFV [Terenzi 2018], che p rviene a tale obiettivo artendo dall’individuazion di rapporti di riduzione di parametri i sposta e to, soll ci azione per taglio, flessione o sforzo assial , a seconda del tipo di criticità rilevata sulla struttura. In [Terenzi 2018, Terenzi et al. 2019a,b, Terenzi et al. 2020] vengono presentat elle a plicazioni della stessa procedura ad difici con struttura a telaio sia in calcest uzzo armato che in cciaio. Il meto o en rgetico ed i controventi dissipativi per isteresi metallic L’estensione del metodo energetico, nella sua formulazione originale, al caso di controventi dissip tivi con propri tà sm rzanti legate all’isteresi metallica, ri ortata in [Sor ce t al. 2016], si basa sulla considerazione che, una volta nota la forma del ciclo caratterizzante il dispositivo e l’energia da dissipare, il dimensionamento consis a nella sola definizione dei dati di forza e di spostamento delimitanti il ciclo stesso, rappresentativi degli obiettivi da raggiungere. Assumendo quindi, a titolo d’esempio, come dispositivi metallici quelli della pologia T-ADAS, ed a ribuendo

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=