GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

379 GNGTS 2021 S essione 2.3 LA VULNERABILITÀ SISMICA DEGLI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO: NUOVE SOLUZIONI PER UNA SFIDA APERTA A. Masi, V. Manfredi, G. Santarsiero, A. Digrisolo, G. Ventura, G. Nicodemo Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata, Potenza, Italia Le perdite umane, sociali ed economiche causate dai terremoti in Italia sono in gran parte legati ai danni degli edifici residenziali, in molti casi realizzati prima del 1981 quando solo il 25% del territorio era classificato sismico. Seppure il terremoto del 2016 in Italia centrale abbia ancora una volta evidenziato la grande vulnerabilità della vecchia edilizia in muratura, particolare attenzione va rivolta agli edifici in cemento armato realizzati negli anni ’50-’70, a volte considerati, erroneamente, poco o meno vulnerabili rispetto a quelli in muratura (Masi, 2003). Peraltro, pensando alle conseguenze, gli edifici in c.a. possono presentare elevati livelli di rischio in quanto ospitano mediamente molte più persone degli edifici in muratura (maggiore esposizione), ed in molti casi sono stati costruiti rapidamente dopo la II guerra mondiale, usando a volte materiali scadenti. Nel terremotodel 1980 inCampaniaeBasilicata levittime furonocausateprevalentemente dal crollo di edifici in muratura, mentre nel terremoto dell’Abruzzo del 2009, nel centro urbano de L’Aquila oltre il 60% delle circa 200 vittime si sono verificate in edifici in c.a.. La riduzione della vulnerabilità sismica e strutturale degli edifici in c.a. italiani va affrontata progressivamente ma senza ulteriori rinvii, adottando interventi integrati e sostenibili e che, laddove possibile, operino essenzialmente dall’esterno, ossia senza costringere le persone ad uscire dalle proprie case (Manfredi e Masi, 2018). A tal fine sono oggi disponibili metodi, tecniche e tecnologie che consentono di ottenere tale risultato in modo efficace e con un impatto limitato (Manfredi et al., 2021). Tuttavia, affianco ad interventi di rafforzamento, non va escluso l’avvio di un programma di graduale “rottamazione” per quegli edifici, in particolare presenti nelle periferie spesso degradate dei grandi centri urbani, per i quali il recupero non sia la soluzione più efficiente e vada affiancato da interventi di riqualificazione urbanistica (Loris Rossi, 2012). Bibliografia Masi A., 2003. Seismic vulnerability assessment of gravity load designed R/C frames, Bulletin of Earthquake Engineering, Vol. 1, N. 3, pp. 371-395. Manfredi V., Masi A., 2018. Seismic Strengthening and Energy Efficiency: Towards an Integrated Approach for the Rehabilitation of Existing RC Buildings , Buildings, 8, 36. Manfredi, V.; Santarsiero, G.; Masi, A.; Ventura, G., 2021. The High Performance Dissipating Frame (HPDF) System for the Seismic Strengthening of RC Existing Buildin gs. Sustainability, 13, 1864, https://doi. org/10.3390/su13041864. Loris Rossi A., 2000. La “rottamazione” dell’edilizia post-bellica priva di qualità, il riequilibrio delle aree urbane e il rilancio dell’economia , L’ARCHITETTO, n. 147.

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