GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale
GNGTS 2021 S essione 2.3 380 LA DIFESA DAI TERREMOTI TRA RICOSTRUZIONE, PREVENZIONE E SVILUPPO DEI TERRITORI: LEZIONI ED ESPERIENZE DAL POST- TERREMOTO 1980 A. Masi Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata, Potenza, Italia Dopo il terremoto Campano-Lucano del 23 novembre 1980 lo Stato italiano intervenne con la legge 219 del maggio 1981 che introdusse, in modo fortemente innovativo per quel periodo, l’obiettivo dello sviluppo affianco a quello della ricostruzione. All’articolo 2 veniva sancito che era “ di preminente interesse nazionale l’opera di ricostruzione e sviluppo delle zone delle regioni Basilicata e Campania disastrate per effetto del terremoto del novembre 1980 e del febbraio 1981.. .”. Lo Stato non finalizzava il suo impegno solo verso l’opera di ricostruzione materiale e fisica ma comprese anche l’importanza di operare per lo sviluppo ed il progresso della comunità e dei territori. Lo stretto ed imprescindibile legame tra Prevenzione e Sviluppo è oramai pienamente riconosciuto in ambito nazionale ed internazionale, in particolare dalle Nazioni Unite nell’ambito del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 (https://www.undrr.org/ implementing-sendai-framework/what-sendai-framework). Inambitoeuropeociòemergeanchedal legame tragli obiettivi del nuovoMeccanismoUnionale di Protezione Civile (European Union, 2019) e quelli del programma dei fondi di coesione 2021- 2027 (https://ec.europa.eu/regional_policy/en/2021_2027/) in cui si evidenzia che garantire la sicurezza del patrimonio edilizio ed infrastrutturale significa interagire positivamente anche con le politiche di coesione e con gli obiettivi di crescita dell’Unione europea. Al fine di favorire la realizzazione di azioni di mitigazione attraverso una maggiore consapevolezza delle comunità vanno definite e comunicate con chiarezza le conseguenze di possibili eventi sismici ma, soprattutto, i vantaggi derivanti dalla realizzazione di interventi di riqualificazione in termini non solo di riduzione dell’impatto sociale (in particolare perdita di vite umane) ed economico di futuri eventi (Tanner et al., 2016). Infatti, l’opera di prevenzione strutturale, oltre a mitigare il rischio, determina un impatto positivosull’ambiente,attraversoilprolungamentodellavitautiledellecostruzionielaconseguente riduzione degli interventi di demolizione e ricostruzione post-sisma, come sottolineato anche nel regolamento europeo sui prodottida costruzione (CPR 305/2011/UE) cha ha introdotto il requisito essenziale dell’uso uso sostenibile delle risorse naturali. Inoltre, un programma di riqualificazione sismica, seppur richieda risorse ingenti, contribuisce alla occupazione e alla crescita economica con particolare riferimento alla ripresa del mercato delle costruzioni; Tornando alla legge 219, i pilastri su cui si fondava l’azione prevista per lo sviluppo delle aree terremotate erano essenzialmente tre: (i) l’industrializzazione del territorio, (ii) la sua infrastrutturazione, e (iii) la conoscenza. È ampiamente acquisito che, se sulla industrializzazione ed infrastrutturazione dei territori il progetto della legge 2019 non ha prodotto i risultati sperati, l’investimento più utile e produttivo per le comunità è stato proprio quello sulla conoscenza. Quest’ultimo investimento era legato anche all’istituzione dell’Università della Basilicata che, essendo nata a seguito di una calamità così devastante ha una naturale vocazione ad occuparsi di prevenzione, di cultura della protezione civile, di difesa del suolo, e di temi ambientali in genere.
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