GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

GNGTS 2021 S essione 1.1 42 NEOTETTONICA E SISMO-STRATIGRAFIA TARDO QUATERNARIA DEL LAGO DI GARDA L. Gasperini 1 , A. Marzocchi 2 , S. Mazza 2 , R. Miele 1 , M. Meli 1 , H. Najjar 1 , A.M. Michetti 3 , A. Polonia 1 1 Istituto di Scienze Marine (ISMAR), CNR, Bologna 2 Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia 3 Università degli Studi dell’Insubria, Como Corresponding author: luca.gasperini@ismar.cnr.it Introduzione Il Lago di Garda (Fig. 1) rappresenta un prezioso patrimonio naturale ed è la più importante meta turistica del nostro Paese, oltre a costituire il primo serbatoio di acqua dolce della penisola. Conosciuto fin dall’antichità con il nome di Benaco, il lago si trova ai piedi della catena alpina, in una depressione tettonica modellata da processi esogeni. Nonostante questo, il Lago di Garda è stato poco studiato con le moderne tecniche della geologia/geofisica marina. Una recente campagna di acquisizione di profili sismici a riflessione (Gasperini et al . 2020) ha cercato di colmare questo vuoto, permettendo di acquisire immagini acustiche del fondale lacustre e della sequenza sedimentaria più superficiale, che comprende però il tardo Quaternario. È stato correlato infatti sull’intera superficie lacustre un riflettore sismico (H1) che marca un drastico cambiamento nell’ambiente deposizionale, probabilmente il passaggio tra il massimo glaciale, quando la valle del Garda era occupata da una lingua glaciale alpina (Monegato et al ., 2017 e riferimenti ivi contenuti) e l’Olocene. I processi registrati nella sequenza deposizionale includono una deformazione tettonica incipiente al fronte meridionale della Catena Alpina, lungo la linea tettonica Giudicarie, associata a depositi di instabilità gravitativa, molto probabilmente legati al verificarsi di forti terremoti (Mw> 6.0), come osservato anche in altri laghi alpini (Fanetti et al ., 2008; Lauterbach et al ., 2012; Kremer et al ., 2020). Metodi Per questa indagine abbiamo impiegato una piccola imbarcazione sulla quale è stato installato un sistema Benthos-Teledyne CHIRP III, che ha consentito l’acquisizione di una griglia ravvicinata di profili sismici a riflessione ad alta risoluzione. L’acquisizione lungo la colonna d’acqua dei principali parametri fisici, tra cui temperatura, pressione e conducibilità, è stata effettuata al centro del lago all’inizio e alla fine del rilievo, al fine di ottenere valori medi di velocità di propagazione del suono per convertire TWT (two-way travel times) in profondità. Tutti i dati sono stati georeferenziati con precisione DGPS utilizzando coordinate geografiche e l’ellissoide di riferimento WGS84. Il dataset acquisito comprende circa 2300 km di linee di riflessione sismiche distribuite omogeneamente all’interno della superficie del lago. L’elaborazione dei dati ha utilizzato il pacchetto software “open” SeisPrho (Gasperini and Stanghellini, 2009). In primo luogo, i dati sono stati corretti per errori di posizionamento e acquisizione. Successivamente, sono stati filtrati e modificati per la statica residua dovuta ai movimenti verticali generati dalle onde, con l’obiettivo finale di ottenere profili di riflessione sismica di alta qualità adatti all’interpretazione. Poiché tutti i parametri di acquisizione sono stati mantenuti costanti durante l’acquisizione, è stato possibile stimare la riflettività del fondale del lago ad ogni ping utilizzando la procedura semiautomatica SeisPrho. Dopo l’analisi dell’intero set di dati, è stato rilevato e correlato su tutto il bacino un riflettore prominente (H1), caratterizzato da elevata ampiezza e continuità laterale. Approfittando della densa

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