GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

GNGTS 2021 S essione 1.1 46 MISURE GRAVIMETRICHE E GNSS IN ITALIA CENTRALE PER IL MONITORAGGIO DI AREE SISMOGENETICHE F. Greco 1 , G. Berrino 2 , F. Riguzzi 3 , A. Amantia 1 , A. Massucci 3 , G. Ricciardi 2 1 INGV - Sezione di Catania “Osservatorio Etneo”, Catania, Italia 2 INGV - Sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano”, Napoli, Italia 3 INGV - Sezione di Roma “Osservatorio Nazionale Terremoti”, Roma, Italia Nell’ambito di due Progetti di Ricerca Libera finanziati nel 2018 e nel 2019 dall’Istituto Na- zionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stata realizzata una rete gravimetrica assoluta e una rete di stazioni GNSS a larga scala in Italia Centrale, nelle aree interessate dalla più recente attività sismica (2009 e 2016), al fine di porre le basi per un approccio multidisciplinare alla valutazione del rischio naturale. La conoscenza dell’andamento temporale dell’accelerazione di gravità è un utile approccio per rilevare fenomeni di ridistribuzione di masse sotterranee, come quelle dovute, ad esempio, alle deformazioni della crosta, alle dinamiche connesse alle eruzioni vulcaniche e al trasferimento di fluidi in generale. Le variazioni del campo di gravità associate a tutti questi processi si veri- ficano su un ampio intervallo di scale temporali, da minuti ad anni e con magnitudo da pochi a decine o centinaia di microGal. Misure di deformazione crostale, rilevate con diversi metodi geodetici, sono quindi associate a quelle gravimetriche per separare i diversi contributi delle sor- genti deformative, fornendo così un’informazione più completa dei processi in atto (es. Berrino, 1994; Bonforte et al ., 2017; Greco et al ., 2016). Per rilevare segnali gravimetrici così piccoli, sono necessari strumenti di alta precisione che vengono impiegati in rilievi ripetuti nelle stazioni delle reti. Questi rilievi possono essere effettuati con gravimetri relativi, che misurano le differenze di gravità tra coppie di stazioni, o con gravimetri assoluti, in grado di misurare il valore effettivo dell’accelerazione di gravità nel punto di osservazione. L’esecuzione dei rilievi con gravimetri as- soluti comporta un netto miglioramento della qualità dei dati acquisiti. La rete installata in Centro Italia è costituita da 5 stazioni (Tab. 1) distribuite tra Lazio, Umbria e Abruzzo come illustrato nella Fig. 1 (Greco et al . 2021), alcune delle quali già misurate in anni prec- edenti. Alle due stazioni Terni e Popoli, sono stati collegati anche due siti negli intorni appartenenti alla rete di un rilievo gravimetrico condotto in Italia centrale nel 1954 (Morelli, 1955); la stazione assoluta di Sant’Angelo Romano è stata istituita nel 2005 nell’ambito di un Progetto di Ricerca INGV- DPC sui Colli Albani (Berrino et al ., 2006; Riguzzi et al ., 2007; D’Agostino et al ., 2008); il sito presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) è stato istituito nel 2010 nel corso di indagini (misure relative) svolte a seguito dell’evento sismico del 2009 (Berrino et al ., 2010); la stazione assoluta all’Aquila presso l’Università, Facolta di Scienze (Coppito; Fortunato et al. , 2020). è stata istituita nel 2018 in sostituzione di quella realizzata nel 2010 attualmente non occupabile. Alcune di queste stazioni assolute faranno parte della Rete Gravimetrica Italiana di Riferimen- to “G0”, che è in fase di sviluppo nell’ambito del Progetto “Pianeta Dinamico” e che sarà costituita da sole stazioni assolute della gravità. Le misure gravimetriche assolute sono state effettuate grazie alla disponibilità presso l’INGV di due gravimetri assoluti: Micro-g LaCoste FG5#238 e A10#39 (Fig. 1). L’utilizzo congiunto dei due gravimetri permette la loro inter-comparazione, utile allo scopo di poter effettuare le misure assolute anche separatamente in qualsiasi altra eventuale occasione che comporta l’utilizzo di più strumenti. Il gravimetro FG5#238 è stato più volte inter-comparato con il gravimetro Standard Primario di riferimento italiano IMGC-02 (Jiang et al ., 2012; Greco et al ., 2015; Pálinkáš et al ., 2017), realizzato presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) di Torino; il gravimetro A10#39 è stato inter-comparato presso i Laboratori dell’INRiM nel 2019. L’inter-comparazione tra strumenti è, come ben noto, fondamentale per l’omogeneizzazione dei dati, e la procedura

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