GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale
73 GNGTS 2021 S essione 1.1 remoto del 27 marzo 1873 (Alpago, Imax=X MCS, MW=6,3) e il terremoto del 18 ottobre 1936 (Cansiglio, Imax=VIII MCS, MW=6,0). Nonostante la forte espressionemorfologica che il sovrascorrimento ha generato (anticlinale del Grappa e Cesen-Visentin), scarsi sono i dati sulla sua attività recente. Per quanto riguarda l’attività pliocenico-quaternaria Zanferrari et al . (1980) nei “Contributi preliminari alla realizzazione della carta neotettonica d’Italia”, identificano un debole sollevamento legato all’azione della “Flessura Bassano-Valdobbiadene” già a partire dal Piacenziano. Secondo gli stessi Autori l’acme deformativo ha avuto inizio a partire dal Quaternario basale (Gelasiano) e si è protratto per tutto il Pleisto- cene, con un sollevamento medio compreso fra i 0,5 e 1 mm/anno. Sempre Zanferrari et al . (1982) precisano che l’attività di SBV si protrae anche per tutto l’intervallo Pleistocene terminale (18.000 BP)-Olocene. Sulla stessa linea si pongono Castaldini e Panizza (1991) che inseriscono sia il SBV che la linea Bassano-Montebelluna-Conegliano (entrambi lineamenti tettonici non segmentati) fra le faglie attive presenti nell’area prealpina veneta, evidenziandone l’attività post-LGM. Recentemente gli studi che si sono interessati all’attività tettonica quaternaria dell’area pre- alpina veneta non hanno approfondito il ruolo della struttura Bassano-Valdobbiadene, concent- randosi maggiormente sul sovrascorrimento del Montello (Ferrarese at al., 1998; Benedetti et al ., 2000; Galadini et al ., 2005; Burrato et al ., 2008, Danesi et al ., 2015; Romano et al ., 2019), anche se il modello reologico proposto da Barba et al . (2013) evidenzia che all’interno del Montello thrust system, la struttura con maggiore potenziale sismico è proprio il SBV. Tale modello è con- fermato su basi geodetiche anche da Anderlini et al . (2020). Risultati Nell’ambito della campagna di indagine sono state scavate 7 trincee paleosismologiche su sedimenti prevalentemente colluviali e di conoide torrentizio di età olocenica. Di queste quattro hanno messo in luce evidenze deformative di età storica. In particolare: – i sedimenti risultano essere interessati da deformazione tettonica sia per piegamento che per fagliazione. Sono stati inoltre osservati fenomeni probabilmente riconducibili a paleo- liquefazioni, quindi non direttamente legati alla fagliazione, ma allo scuotimento indotto dalla Fig. 2 - Ubicazione delle trincee paleosismologiche.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=