GNGTS 2021 - Atti del 39° Convegno Nazionale

GNGTS 2021 S essione 1.1 74 sismicità. Le paleo-liquefazioni tagliano sempre tutta la serie stratigrafica della rispettiva trincea, escluso il suolo agrario. In particolare nelle trincee Miane 3, Cison 1, Cison 2 e Follina 1 è stata osservata una serie di faglie inverse a medio angolo con vergenza meridionale e direzione circa E-W, che tagliano/defor- mano anche i terreni di età storica, raggiungendo la superficie topografica esistente al momento dell’evento sismico. La retrodeformazione effettuata mostra la presenza di almeno due eventi deformativi: sulla base delle datazioni eseguite (metodo AMS, Beta Analytic), l’età dell’ultimo evento è riferibile ad un periodo compreso fra il XI e il XIII secolo. Sulla base delle osservazioni eseguite, si può affermare che il segmento di faglia inversa inda- gato dalle trincee paleosismologiche nei Comuni di Miane, Follina e Cison di Valmarino e riferibili alla struttura denominata sovrascorrimento Bassano-Valdobbiadene, è attivo e capace. Come si evince dall’analisi della sismicità storica e strumentale, negli ultimi mille anni (CFTI, 2015; CFTI5Med, 2018), l’area prealpina veneta compresa fra Valdobbiadene e Cison di Valmarino non è stata sede epicentrale né di terremoti storici né di terremoti strumentali sopra la soglia del danno. Ciò significa che da almeno 1000 anni l’area non presenta sismicità significativa. L’unico terremoto dell’area trevigiana sinora conosciuto che risale ad un’epoca compresa fra il XI e XIII secolo è quello del 4 novembre 1268 (Mw 5.4, Imax 8, CFTI5Med, 2018): le conoscenze attuali non permettono però di definire con certezza né l’esatta collocazione epicentrale né l’intensità di tale evento sismico. Considerando che il campo degli sforzi e l’assetto geodinamico complessivo dell’area non è mutato nelle ultime migliaia di anni, è possibile che la faglia si possa riattivare (Barba et al ., 2013), originando terremoti anche di forte intensità e magnitudo (M>6), accompagnati da rottura su- perficiale. Bibliografia Anderlini L., Serpelloni E., Tolomei C., De Martini P., Pezzo G., Gualandi A and Spada G.; 2020: New insights into active tectonics and seismogenic potential of the Italian Southern Alps from vertical geodetic ve- locities . Solid Earth, 11 (5), 1681-1698. http://dx.doi.org/10.5194/se-11-1681-2020. Barba S., Finocchio D., Sikdar and Burrato P.; 2013: Modelling the interseismic deformation of a thrust sys- tem: seismogenic potential of the Southern Alps . Terra Nova 25, 221–227. http://dx.doi.org/10.1111/ ter.12026. Benedetti L., Tapponnier P., King G.C.P., Meyer B. and Manighetti I.; 2000: Growth folding and active thrust- ing in the Montello region, Veneto, Northern Italy . J. Geophys. Res., 105, 739-766. Burrato P., Poli M.E., Vannoli P., Zanferrari A., Basili R. and Galadini F.; 2008: Sources of MW 5+ earthquakes in north eastern Italy and western Slovenia: an updated view based on geological and seismological evidence . Tectonophys, 453, 157-176. Castaldini, D. and Panizza, M.; 1991: Inventario delle faglie attive tra i fiumi Po e Piave e il Lago di Como (Italia settentrionale) . Il Quaternario, 4, 333-410. Castellarin A. and Cantelli L.; 2000: Neo-Alpine evolution of the Southern Eastern Alps . J. Geodyn., 30, 251-274. Commissione tecnica per la microzonazione sismica, Linee guida per la gestione del territorio in aree in- teressate da Faglie Attive e Capaci (FAC), versione 1.0 , Conferenza delle Regioni e delle Province Auto- nome – Dipartimento della protezione civile, Roma, 2015. Danesi S., Pondrelli S., Salimbeni S., Cavaliere A., Serpelloni E., Danecek P., Lovati S. and Massa M.; 2015: Active deformation and seismicity in the Southern Alps (Italy): The Montello hill as a case study . Tecto- nophysics, 653, 95-108. https://doi.org/10.1016/j.tecto.2015.03.028. Ferrarese F., Sauro U. and Tonello C.; 1998: The Montello Plateau. Karst evolution of an alpine neotectonic morphostructure . Zeit. für Geomorph., N.F. Suppl.-Bd., 109, 41-62. Galadini F., Poli M.E. and Zanferrari A.; 2005: Seismogenic sources potentially responsible for earthquakes with M≥6 in the eastern Southern Alps (Thiene-Udine sector, NE Italy) . Geophys. J. Int., 161, 739-762.

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