GNGTS 2022 - Atti del 40° Convegno Nazionale
78 GNGTS 2022 Sessione 1.1 Considerata l’instabilità geologica del territorio su cui sorge l’abitato di Castelfranci, a rischio frane, si ritenne opportuno realizzare i Piani di risanamento (1986) e di consolidamento (1997) idrogeologico. Nella seconda metà degli anni 2010 venne adottato il Piano Urbanistico Comunale, strumento di pianificazione attuale, adottato in via definitiva o preliminare a Montella, Bagnoli I. e Cassano I. (2017-2021), mentre nel 2021 è iniziato l’ iter per l’approvazione a Castelfranci. Negli anni 2000 terminò la maggior parte delle opere di ricostruzione nei paesi oggetto di studio. Allo stato attuale il processo di ricostruzione può dirsi completo per oltre il 90% e può dirsi pressoché completo per Bagnoli I., Cassano I. e Castelfranci. Nonostante i recenti interventi di edilizia popolare (2020-21), a Montella permangono poche opere ancora non terminate. Inoltre, sono ancora presenti dei prefabbricati, sebbene non più utilizzati e in fase di smantellamento. Analizzando i costi della ricostruzione, l’importo stanziato nell’intera area terremotata corrisponde a circa 47,5 miliardi di Euro (Camera dei Deputati, 2009). Secondo l’appositamente costituita Commissione Parlamentare d’inchiesta (1991), ultimo strumento in grado di discriminare le somme stanziate per ciascun paese, nei Quattro comuni analizzati, nel periodo 1981-87 sono stati stanziati complessivamente € 53.227.278. Questa cifra è da considerarsi assolutamente sottostimata, infatti, a titolo di esempio, per Castelfranci risultano stanziati €15.164.151 a fronte di una spesa reale per la ricostruzione pari a € 64.244.914 (Pizza, 2021). Conclusioni. Ripercorrere il lungo cammino della resilienza e quindi della ricostruzione in questi quattro comuni, vuole offrire non solo uno spunto di riflessione ma vuole essere anche un suggerimento costruttivo per una migliore e, speriamo consapevole, programmazione del futuro dei centri storici abitati, in zona sismica, che tengano conto non solo degli scenari che prevedano effetti sul tessuto urbano, ma anche gli scenari che coinvolgano l’ambiente naturale, al fine di “ mitigare i pericoli, contenere gli effetti delle catastrofi quando si verificano e svolgere attività di recupero in modo da ridurre al minimo le interferenze sociali e mitigare gli effetti dei futuri terremoti” (Bruneau et al. , 2003) . Fig. 3.
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