GNGTS 2022 - Atti del 40° Convegno Nazionale

GNGTS 2022 Sessione 1.3 133 (tracce 7 e 80). Nel nostro lavoro consideriamo l’intervallo di tempo che va dal 24/02/2021 al 15/03/2021 e che comprende quattro acquisizioni per traccia (Figura 2). In particolare, sono disponibili acquisizioni quasi simultanee da orbite ascendenti e discendenti; infatti, la seconda immagine della traccia 102 è stata acquisita proprio tra i primi due maggiori terremoti (Mw 6.3 e 6.0); in questo modo è possibile separare i due contributi, sebbene siano avvenuti a sole 32 ore di distanza. Questo non accade per le altre tre orbite in cui gli interferogrammi tra la prima e la seconda acquisizione non contengono segnale e, quindi, non sono utili per l’analisi successiva. Per facilitare la discussione, definiamo diversi “intervalli temporali” in base ai passaggi di Sentinel-1 e agli eventi che essi includono (Figure 1c, 2). In particolare, definiamo come T1 e T2 i due intervalli che coprono rispettivamente i singoli eventi Mw 6.3 e Mw 6.0. Definiamo inoltre come T3 l’intervallo temporale che comprende sia il primo che il secondo evento principale; in questo caso abbiamo 7 interferogrammi: 4 interferogrammi “lunghi” (da fine febbraio all’8-9 marzo) e 3 interferogrammi “corti” (dal 2-3 all’8-9 marzo); chiaramente, quelli brevi non includono la traccia 102 poiché copre un solo evento. La Figura 2 mostra i quattro interferogrammi “lunghi” T3 accoppiati con gli stessi tempi di acquisizione. Questemappemostrano tre evidenti lobi di deformazione lungo la direzioneNNO-SSE situati nel bacino di Larissa; a sud sono evidenti i due lobi maggiori, associati al Mw 6.3, in particolare sui dati discendenti; questo pattern di spostamento raggiunge un valore massimo di ~-38 cm in linea di vista (LOS) su dati ascendenti (valori LOS negativi rappresentano allontanamento dal satellite). A NO di questo pattern si osserva un lobo più piccolo relativo al Mw 6.0. Notiamo anche che il pattern ascendente di T3 è abbastanza coerente con la sovrapposizione di T1 e T2 una volta presi in considerazione i diversi angoli di vista. I corrispondenti interferogrammi discendenti presentano caratteristiche simili, considerando l’effetto delle linee di viste opposte e di possibili componenti orizzontali. Inoltre, definiamo come T4 l’intervallo che copre solo l’evento Mw 5.6, che viene ripreso singolarmente da tutte e quattro le tracce. I corrispondenti interferogrammi mostrano un pattern di spostamento LOS negativo che si estende prevalentemente lungo la direzione EO, con un minimo di ~-10 cm, coerentemente con l’energia inferiore di questo evento rispetto ai precedenti. Infine, introduciamo il T5 come l’intervallo temporale complessivo, cioè quello che include tutti e tre gli eventi principali. Si noti che più interferogrammi all’interno di un unico intervallo di tempo (Figura 2) comprendono sostanzialmente lo stesso segnale di spostamento poiché le quattro tracce considerate sono spostate nel tempo di non più di un giorno e non vi è alcuna attività significativa tra la fine di febbraio e l’inizio della sequenza. Risultati. Il nostro modello mostra che l’attività sismica ha interessato porzioni distinte di un sistema di faglie precedentemente sconosciuto composto da tre piani di faglie (F1a, F1b e F2) che immergono a NE per i terremoti Mw 6.3 e 6.0, e da una piccola faglia (F3) che immerge a SE per il terremoto di Mw 5.6 (Figura 3). Tuttavia, l’attivazione di una parte delle faglie già note di Tyrnavos e Larissa durante le scosse di assestamento non può essere completamente esclusa. Per i primi due eventi, la componente di deformazione verticale evidenzia forti fenomeni di subsidenza che superano i ~40 cm. Inoltre, la componente orizzontale (EO) mostra un movimento significativo verso ovest (~20 cm): quest’ultimo movimento può essere messo in relazione con il movimento della faglia F1a, che presenta una leggera componente di scorrimento laterale sinistro. Si osservano ampie e profonde crepe nel terreno generate dal Mw 6.3 in prossimità dei letti dei fiumi insieme al materiale liquefatto espulso; altre crepe erano parallele alla faglia di Vlachogianni. Alcuni rapporti tecnici mostrano allineamenti superficiali sparsi solo nella regione di Zarko (Lekkas et al. , 2021), che difficilmente possono essere associati a faglie. Tuttavia, la distribuzione della dislocazione dedotta dall’inversione dei dati InSAR mostra che

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