GNGTS 2022 - Atti del 40° Convegno Nazionale

GNGTS 2022 Sessione 3.2 413 Presentiamo qui il caso della stazione Novi di Modena (NDIM), stazione di tipo accelerometrico, equipaggiata con strumento Kinemetrics Episensor e lo generalizzeremo nei prossimi mesi con i risultati di altre stazioni padane che stiamo già analizzando. Come illustrato in Fig. 2, abbiamo scritto un algoritmo che identifica in automatico le forme ad ogiva che si instaurano negli spettri orizzontali e verticali del tremore sismico in corrispondenza delle frequenze di picco H/V. La distanza massima tra H e V (tratto rosso in Fig. 2) indica l’ampiezza del rapporto H/V calcolato nel modo convenzionale descritto per esempio in SESAME (2004). Abbiamo considerato come livello medio del rumore di fondo il segmento che collega gli estremi delle ogive (tratteggi grigi n Fig. 2) e, rispetto a tale livello convenzionale medio del rumore di fondo, abbiamo calcolato l’ampiezza del picco orizzontale (tratto verde in Fig. 2) e l’ampiezza del minimo della componente verticale (tratto magenta in Fig. 2). Assumiamo questi valori come indicatori rispettivamente dell’ampiezza della risonanza in senso stretto (massimo delle componenti orizzontali) e delle caratteristiche legate alle onde di superficie di tipo Rayleigh (minimo sulla verticale). In generale osserviamo che: 1. la frequenza calcolata mediamente attraverso il minimo della verticale è maggiore di quella calcolata attraverso il massimo delle componenti orizzontali (Fig. 3B) 2. la frequenza di picco dell’H/V è un valore intermedio tra le due (cfr. anche Tab. 1). Tab. 1 - Tabella riassuntiva dei valori medi e relative deviazioni standard per la frequenza e l’ampiezza calcolati per la stazione sismica NDIM.             Frequenza [Hz] Ampiezza [unità dell’accelerometro] I trimestre 0.733 ± 0.007 Da minimo della verticale II trimestre 0.748 ± 0.008 4.063 ± 2.147 III trimestre 0.752 ± 0.012 IV trimestre 0.731 ± 0.019 I trimestre 0.707 ± 0.014 Da massimo delle orizzontali II trimestre 0.698 ± 0.013 3.228 ± 2.072 III trimestre 0.721 ± 0.017 IV trimestre 0.691 ± 0.008 Da H/V 0.716 ± 0.027 1.319 ± 0.105 Pertanto, se i massimi locali sulle componenti spettrali verticali fossero le vere risonanze SH dei bacini, questi valori sarebbero leggermente sovrastimati in frequenza quando si identificano per via indiretta attraverso la tecnica H/V. Leggera sovrastima che, in ogni caso, a frequenze minori di 1 Hz significa differenze di diverse decine di metri in termini di profondità dei riflettori associati. Notiamo anche che nei mesi estivi la frequenza tende ad essere maggiore che nei mesi invernali (Fig. 3B), e questo ricalca quanto discusso da Lattanzi et al. (2022) in questo stesso convegno. Le possibili ipotesi per questo aumento in frequenza sono descritte in dettaglio in quel lavoro (effetti termici sul bacino, effetti barometrici, deriva termica del clock che governa la frequenza di campionamento degli strumenti, sensibilità del picking dei valori di massimo e minimo spettrale al livello di rumore di fondo generale, effetto delle variazioni termiche sugli altri componenti elettronici dei circuiti force-balanced operanti presso le stazioni sismiche/ accelerometriche impiegate), a cui rimandiamo. Nella figura 3A osserviamo anche che nei mesi estivi l’ampiezza sia del minimo spettrale verticale, sia del massimo spettrale orizzontale, decresce, rispetto al livello di rumore di fondo, verosimilmente come effetto di una minore

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