GNGTS 2022 - Atti del 40° Convegno Nazionale

GNGTS 2022 Sessione 3.2 437 Relazioni diurne-notturne. Un’analisi è stata effettuata anche per diverse fasce orarie del giorno (Fig. 3a), sempre per il periodo 2016-2019: una principalmente notturna (8 pm - 4 am) e una principalmente diurna (8 am - 4 pm). In questo caso si osserva un livello di rumore generalmente più elevato durante le ore diurne. La componente verticale Z mostra picchi di circa 3 dB di ampiezza tra 0.03 e 0.06 s e tra circa 0.12 e 0.2 s. Un terzo picco, inferiore a 2 dB, è centrato sul periodo di 1 s. La componente N mostra due picchi di 4 dB tra 0.03-0.04 e 0.7-0.1 s. Un ulteriore picco intorno a 20 s. La componente E mostra solo un ampio picco tra 0.03 e 0.1 s che tende a zero a periodi più alti. Discussione. L’influenza sul rumore ambientale di cicloni tropicali (tifoni nell’emisfero orientale) è ben evidente anche a grandi distanze e rivelabili anche su periodi T > 3s. I tifoni comunque, sono molto energetici, classificati “Very Sever Storm” dall’ IMD (Indian Meteorological Department). Le analisi dei dati meteorologici mostrano un aumento della velocità del vento tra le 08:00 e le 18:00, con direzione prevalente attorno i 150° e durante le ore notturne con direzione 300° (Fig 3b). L’aumento in dB nei rapporti tra stagione umida (S3) versus le altre stagioni, si colloca attorno a periodi tipici di eventi meteo locali (T 0.2 e 0,7s), su tutte le componenti. Il rapporto tra dati diurni e notturni, mostra una banda principale della componente N tra 0.2 - 1.5 s e per la Z due picchi, uno a 0.12 s e uno ad1 s. L’analisi sulle relazioni tra giorno e notte, soprattutto la componente N, conferma quindi l’influenza di un vento locale che si orienta lungo la valletta del sito orientata per 120° - 130°. Di giorno una termica che risale la valle e di notte un vento freddo che scende dal ghiacciaio limitrofo (ghiacciaio del Lobuche). Questo farebbe oscillare la terrazza dove è collocato lo shelter della stazione IO.EVN, su una parete orientata in direzione circa 30°. Le componenti interessate sono la Z e soprattutto la N (la terrazza si allunga parallelamente alla parete). Rimangono due dubbi da risolvere, guardando le Fig.s 2-3: a) le bande sotto 0.1 s per le componenti N e Z, che nelle due figure sono in accordo; sono legate principalmente alla attività antropica, che potrebbe essere spiegata solo da macchinari nella Piramide che si attivano solo durante il giorno (per il momento non si hanno riscontri); b) l’aumento di 3 dB della componente Z per periodi tra 5 e 9 s nei PDF di McNamara and Buland (2004). Tale aumento però non è riscontrabile sulla componente Z delle due figure. I periodi T < 0.1 s sono anche tipici del rumore sismico dei ghiacciai di fusione (Preiswerk e Walter 2018; Köhler et al. 2019) ma l’attività del ghiacciaio Lobuche che confina con la valle della Piramide, deve essere ancora verificata. Riferimenti Bonnefoy-Claudet, S., Cotton, F. & Bard, P.Y., 2006. The nature of seismic noise wavefield and its implications for site effects studies. A literature review, Earth-Sci. Rev ., 79 (3), 205-227, doi: 10.1016/j.earscirev. 2006.07.004. Köhler, A., Maupin, V., Nuth, C., Van Pelt, W., 2019. Characterization of seasonal glacial seismicity from a single- station on-ice record at Holtedahlfonna, Svalbard, Annals of Glaciology 60 (79), 23-36, doi: 10.1017/aog.2019.15. McNamara, D. and Buland R. P., 2004. Ambient noise levels in the Continental United States, Bull. Seismol. Soc. Am ., 94 (4):1517-1527, doi:10.1785/012003001. Peterson J. R, 1993. Observation and modelling of seismic background noise, Open-File Report 93-322 , USGS, p. 42- A49, https://doi.org/10.3133/ofr93322. Preiswerk L.E. and Walter F., 2018. High-Frequency (>2 Hz) Ambient Seismic Noise on High-Melt Glaciers: Green’s Function Estimation and Source Characterization, J. Geoph. Res. Earth Surface, 123, 8, 1667-1681, https://doi. org/10.1029/2017JF004498.

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