GNGTS 2022 - Atti del 40° Convegno Nazionale
GNGTS 2022 Sessione 3.3 499 UNA TECNICA PER LA SEPARAZIONE DELLE COMPONENTI REGIONALE E LOCALE DEI CAMPI DI POTENZIALE BASATA SULL’USO DI DERIVATE VERTICALI FRAZIONARIE G. Florio 1 , M. Fedi 1 , F. Cella 2 1 Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università di Napoli “Federico II”, Napoli, Italy 2 Scuola di Scienze e Tecnologie – Sezione di Geologia, Università di Camerino, Camerino, Italy Un prerequisito frequente nell’interpretazione di campi magnetici o gravimetrici riguarda la separazione degli effetti di sorgenti profonde dagli effetti di quelle superficiali. Gli approcci comunemente usati cercano di stimare la componente regionale del campo, supposta a grande lunghezza d’onda, analizzando i dati su un’area più ampia di quella di interesse. Le componenti locali vengono quindi trovate sottraendo dai dati osservati il campo regionale stimato. Questo tipo di soluzioni può avere alcune difficoltà di applicazione, poiché il set di dati su una vasta area potrebbe non essere disponibile e altre anomalie locali, presenti in quest’area estesa, potrebbero comunque impedire una stima affidabile del campo regionale nella finestra di interesse. In questo contesto, si presenta un approccio alternativo e semplice al problema della separazione regionale-residuo che non richiede l’analisi su vaste aree e mira a stimare la componente locale del campo, anziché quella regionale. Il metodo che proponiamo si basa sulla naturale amplificazione delle componenti a piccola lunghezza d’onda ottenibile calcolando una derivata verticale di un campo di potenziale. La derivata verticale viene invertita per ottenere una sorgente tipo strato equivalente che viene poi utilizzata per calcolare il campo residuo. L’ordine di differenziazione ottimale può essere ricercato esaminando i risultati ottenuti. Si evidenzia il fatto che l’ordine di differenziazione può assumere anche valori frazionari, per cui il metodo risulta uno strumento molto versatile. L’applicazione del metodo a un caso sintetico complesso e a dati reali dimostra l’utilità di questo approccio. In sintesi, il nostro metodo ha alcune caratteristiche peculiari che lo rendono un’interessante alternativa agli approcci attualmente utilizzati per la separazione delle componenti regionali e locali dei campi di potenziale: a) è un metodo locale, quindi può funzionare bene anche quando si elaborano dataset relativi ad aree di limitata estensione; b) a differenza della maggior parte dei metodi correntemente usati, che mirano a stimare una componente regionale, il nostro metodo produce direttamente una stima del campo dovuto alle sorgenti locali; c) è altamente versatile, in quanto la regolazione del parametro chiave, ovvero l’ordine di differenziazione frazionaria, consente di calibrare la residuazione molto più finemente rispetto ad altre tecniche, fino ad ottenere un campo locale ottimale.
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